mercoledì 17 agosto 2011

Un doodle matematico dedicato a de Fermat

Il doodle di oggi: una lavagna universitaria sulla quale c’è scarabocchiato qualcosa col gesso bianco. Non una formula magica ma una formula matematica, un’equazione per la precisione.

Xn + Yn ≠ Zn se n>2

Chi l'ha scritta? Per avere un’indizio sull’autore bisogna passare con il cursore del mouse sopra il doodle e comparirà la frase “Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, ma questo doodle è troppo piccolo per contenerla". Non avete ancora indovinato? Allora ve lo dico io. Si tratta di un’affermazione che riprende una frase famosa scritta dal grande matematico francese Pierre de Fermat quando formulò l’equazione omaggiata da Google nel doodle odierno e passata alla storia come "l'ultimo teorema di Fermat". A Pierre de Fermat è dedicato il doodle di oggi, ricorrenza della sua nascita avvenuta il 17 agosto di 410 anni fa.

Un equazione, quella di Pierre de Fermat, da fare accapponare la pelle al più bravo studente della facoltà di matematica della Sorbona, cui lo stesso autore non riuscì mai a dare una vera dimostrazione.
L’ultimo (e più famoso) Teorema di Fermat, è stata l’ossessione di molti matematici per circa 3 secoli e mezzo. Poi, finalmente, nel 1994 Andrew Miles, matematico britannico affascinato da quel teorema che fin da bambino desiderava risolvere, riuscì a trovare una dimostrazione.

Grande matematico Fermat. Con il suo metodo per la individuazione dei massimi e dei minimi delle funzioni, precorse gli sviluppi del calcolo differenziale, fece ricerche di grande importanza sulla futura teoria dei numeri, scoprì, indipendentemente da Cartesio, i principi fondamentali della geometria analitica e, attraverso la corrispondenza con Blaise Pascal, fu uno dei fondatori della teoria della probabilità.

Eppure, nonostante sia stato un matematico sopraffino, egli di mestiere faceva l’avvocato e di numeri si occupava solo a tempo perso. Per questo è soprannominato "il principe dei dilettanti", poiché, pur dedicandosi alla matematica solo nel tempo libero, la sua influenza sulla storia della disciplina fu notevolissima. Inoltre pubblicava le sue idee molto raramente: delle sue scoperte sappiamo solo grazie alla sua corrispondenza scambiata con altri matematici, come Mersenne o Pascal. La conoscenza di altre sue intuizioni, compreso il suo "ultimo teorema", ci viene da suoi commenti in margine a libri che stava leggendo. Per questo motivo spesso il suo lavoro fu imputato ad altri.