lunedì 21 settembre 2009

Processore ARM

L'architettura ARM indica una famiglia di microprocessori RISC a 32-bit utilizzata in una moltitudine di sistemi embedded.
Grazie alle sue caratteristiche di basso consumo l'architettura ARM domina il settore dei dispositivi mobili dove il risparmio energetico delle batterie è fondamentale: i processori ARM vengono utilizzati in PDA, lettori multimediali, videogiochi portatili e periferiche per computer (come router, hard disk di rete ecc), schede wifi, telefoni cellulari, smartphones, palmari, console portatili (GameBoy Advance, Nintendo DS), lettori DVD/DivX, lettori MP3/MP4 e tanti altri... Lo stesso iPhone attualmente monta il processore ARM.

I processori ARM si differenziano dai più noti x86 (ossia i classici processori per computer) per diverse caratteristiche.
La distinzione fondamentale è data dal tipo di architettura interna: i processori ARM sono di tipo RISC, mentre i processori x86 sono di tipo CISC. Per una descrizione dettagliata delle differenze tra i due tipi di architettura rimando a Wikipedia. Qui basta porre l'accento sul fatto che i processori di tipo RISC implementano istruzioni molto semplici, ma che vengono eseguite ad altissima velocità (tipicamente 1 solo ciclo di clock), mentre i processori CISC generalmente implementano una vasta gamma di istruzioni complesse che richiedono anche diverse decine di cicli di clock per essere eseguite, a discapito dell'efficienza e della semplicità interna del chip.

Per giugno 2010 è previsto l'arrivo dei primi netbook dotati di processori ARM. Tutti (tranne qualche rara eccezione) i netbook in commercio sono basati su architettura Intel Atom e sistema operativo Windows XP Home. Alcune aziende, come Qualcomm e Freescale, stanno ultimando i futuri mininotebook che secondo le indiscrezioni saranno dotati di un processore ARM (Freescale i.MX51 prodotto da Pegatron Technology, e un'altra versione provvista di CPU Snapdragon di Qualcomm e prodotta da Wistron) su cui gira il sistema operativo Android di Google (un sistema operativo inizialmente nato per dispositivi mobile come gli smartphone) ma verrà garantito il supporto anche per le distribuzioni Ubuntu e Xandros.

Il processore i.MX515 di Freescale funziona ad una frequenza di 1 GHz con un consumo di appena 0,5 W, mentre l’intero package non supera i 3 W.
Consumi così ridotti permettono di raggiungere un’autonomia di otto ore utilizzando batterie a bassa capacità, che salgono a dodici con batterie dotate di un numero maggiore di celle. Nonostante ciò con i netbook equipaggiati con questo processore è possibile svolgere funzioni che l’Atom di Intel gestisce in modo limitato o non gestisce affatto.
MSI ed Asus sembrano essere le aziende per ora interessate a questa nuova tecnologia.
Il prezzo dei netbook varierà in base alla configurazione, ma non dovrebbe superare i 200 dollari.