sabato 20 giugno 2009

Tim Berners-Lee, l'inventore del web

E’ il 1980, Tim Berners-Lee (nella foto), 25 anni, laureatosi in fisica nel 1976 al Queen’s College dell’Università di Oxford, lavora come consulente nel campo dell'ingegneria del software al CERN, il famoso laboratorio europeo sulla fisica delle particelle di Ginevra. Si trattava di un incarico breve, giusto sei mesi, da giugno a dicembre.
Il CERN aveva una organizzazione estesa e complessa: tante piccole costruzioni dislocate in un’area molto estesa, con migliaia di ricercatori e centinaia di sistemi. Proprio a causa di questo tipo di organizzazione, uno dei principali problemi del CERN erano le perdite di informazioni. Queste erano all’ordine del giorno, e il danno era tanto più grave trattandosi di un centro di ricerche internazionale! Tim -Lee si chiese come fosse possibile risolvere il problema. Internet, creata negli Stati Uniti nel 1969, già esisteva ma aveva un aspetto profondamente diverso da quello attuale. Niente immagini, niente navigazione ipertestuale. Era una rete riservata a pochi eletti, ricercatori e informatici, che la utilizzavano esclusivamente per inviare e ricevere email e recuperare file su computer remoti. Ma grazie all’intuizione di Tim stava per avvenire una rivoluzione fondamentale nella storia di Internet e in quella del mondo....

Berners-Lee elaborò l’idea di creare un ambiente di comunicazione universale, decentralizzato, basato sull’ipertesto: questo sistema di scrittura consentiva di collegare tra di loro documenti diversi in modo tale da potersi spostare da un concetto all'altro per trovare l'informazione cercata: grazie a questa ragnatela (in inglese web) di collegamenti i ricercatori del CERN avrebbero potuto comunicare e scambiarsi informazioni più facilmente e in tempi molto più brevi.

Fu allora che Berners-Lee scrisse Enquire, il suo primo sistema di ipertesto: lo chiamò così da Enquire Within upon Everything, "entrate pure per avere informazioni su ogni argomento", un librone di epoca vittoriana di consigli pratici su ogni argomento: da come smacchiare i vestiti a consigli su come far fruttare i propri risparmi, che aveva letto da bambino. Un volumone dal titolo quasi magico che aveva lasciato in Tim la suggestione che per incantesimo contenesse la risposta per ogni problema.
Pensate che Berners-Lee preparò Enquire ossia il programma che portava in sè le basi del futuro World Wide Web a tempo perso. Lo scriveva nel tempo libero, e doveva servire per utilizzo personale: allo scopo di aiutarlo a ricordare i rapporti intercorrenti tra le varie persone, calcolatori e progetti all'interno del CERN: mantenere traccia di chi lavorava su quale progetto, quale software fosse associato a quale programma e quale software stesse funzionando su quale computer. Proprio perchè studiato per farne un uso privato, Tim non rese mai noto al pubblico il suo programma.

Scaduto l'incarico al CERN, Berners-Lee andò a lavorare presso Image Computer Systems in qualità di capo disegno tecnico: qui si occupava di grafica e stampanti, in particolare era il responsabile di un programma che abilitasse le vecchie stampanti ad aghi a stampare disegni grafici avanzati...Che lavoro appassionante, eh?

Meno male che scaduto il contratto con la Image Computer Systems ritornò al CERN e stavolta a tempo pieno. Immediatamente iniziò a cercare finanziamenti ufficali per il progetto relativo all'ipertesto. Il progetto fu presentato nel dicembre 1990, nel marzo del 1991, tramite un software scritto da lui, i ricercatori del Cern accedono alla prima pagina Web della storia: l’elenco telefonico del centro di ricerca. Nel mese di agosto, il progetto World Wide Web diventa pubblico e viene messo a disposizione tramite alcuni gruppi di discussione su Internet. Ma rimase pressoché sconosciuto al grande pubblico fino al 1993, quando venne sviluppato Mosaic, il primo browser web facile da usare e con interfaccia grafica. Un anno dopo il Web aveva già più di 10 milioni di utenti.

Quell’anno Tim Berners-Lee venne intervistato dal TG1. Quando il giornalista nel corso dell’intervista si informò con i diretti superiori di Berners sulla possibilità che il CERN promuovesse, anche con fondi speciali di ricerca, l'idea del WWW e la sua promozione industriale, il direttore, il fisico italiano Carlo Rubbia, disse che non riteneva compito del CERN promuovere quella idea. Che lungimiranza, eh?

E' stato Berners-Lee a coniare il nome di World Wide Web, è stato lui a scrivere il primo server per il World Wide Web, httpd e il primo programma client, un browser, WorldWideWeb. Sempre lui ha scritto la prima versione del linguaggio di formattazione di documenti con capacità di collegamenti ipertestuali conosciuto come HTML ed è lui ad aver dato le specifiche iniziali per URL, HTTP E HTML. In pratica è a lui che si debbono l'infrastruttura e i programmi che sono ancora la colonna portante del Web.Tuttavia uomo schivo e riservato, Tim Berners, non ha mai voluto sfruttare economicamente le sue invenzioni. Della nuova tecnologia non richiese nessun brevetto: chiunque poteva utilizzarla senza pagare un euro di diritti al suo inventore. Fu la fortuna di Internet: grazie a questa sua caratteristica la Rete è il sistema più facilmente implementabile nella storia dell’informatica e si è diffuso così rapidamente, da diventare ciò che il suoi inventore desiderava: una Ragnatela Mondiale (traduzione di World Wide Web).

Il 15 aprile 2004 ha ricevuto il premio Millennium Technology - 2004 per l'invenzione del World Wide Web e pochi mesi dopo la regina Elisabetta II d’Inghilterra lo ha insignito del titolo di Knight Commander dell'Ordine dell'Impero Britannico.

Oggi Tim Berners Lee è presidente del W3C, organismo internazionale per lo sviluppo degli standard del WWW e dirige il prestigioso laboratorio di Computer Science al Massachusetts Institute of Technology di Boston. E come molti altri precursori di Internet, non è diventato miliardario.