domenica 24 maggio 2009

Facebook, Islam e fatwe

Quando nel 2004 Mark Zuckerberg ha fondato Facebook probabilmente non immaginava che la sua creatura sarebbe diventata un fenomeno globale con oltre 200 milioni di utenti in tutto il mondo e che il potente Consiglio degli Ulema si sarebbe riunito un giorno appositamente per discutere di...Facebook! E’ quello che è successo qualche giorno fa nella città di Kediri, est di Giava, Indonesia. L’Indonesia con i suoi 235 milioni di abitanti per il 90% mussulmani è il quarto Stato più popoloso del mondo e il primo tra i Paesi islamici. L’avanzamento di Facebook nel Paese ha registrato tassi record: +645% nel 2008. Dai risultati della società di ricerca Alexa, l’Indonesia oggi è quinta al mondo per utenti registrati dopo USA, Gran Bretagna, Francia e Italia. Nabil Haroen, portavoce dell’Università Islamica Lirboyo che ha ospitato l’evento, così ha spiegato la ragione dei settecento imam riuniti a giudizio: "I religiosi pensano sia necessario emanare un editto che regoli il networking virtuale, perchè le relazioni online portano alla lussuria, proibita dall’Islam”. Amidan, il capo del Consiglio degli Ulema ha detto: "La gente che usa Facebook può essere indotta a praticare un chatting disgustoso e pronografico, ognuno a casa propria. Ma questo è il primo passo verso il sesso illecito, perchè fuori dal matrimonio”. Le posizioni dei settecento religiosi sono divergenti: c’ chi vorrebbe imporre un divieto assoluto della rete sociale e chi invece vorrebbe il divieto limitato solamente alle attività “impure”.
Come andrà a finire? C’è da dire che la fatwa finale non avrà valore legale e comunque nelle recenti elezioni dell’arcipelago c’è stato un deciso calo dei partiti islamici, elemento che porta a ipotizzare come alla fine probabilmente solo i credenti più pii rispetteranno la fatwa degli Ulema e che nessuna fatwa anti-Facebook riuscirà a placare l’antusiasmo per il social network più famoso (e affollato) del mondo