mercoledì 15 ottobre 2008

In Internet non parlate del vostro mal di schiena

È mio parere che sul web non andrebbero mai pubblicati dati personali perché, una volta messi online, tali informazioni personali diventano visibili a tutto il mondo ed entrano nella disponibilità di cani e porci, che potrebbero utilizzarle contro di noi. Quando dico ciò non mi riferisco necessariamente ai cybercriminali.
Pensate alle foto che vi ritraggono con le chiappe al vento, scattate quest’estate al mare con gli amici. Immagini simpatiche e frizzanti a ricordo di un divertente pomeriggio d’estate. Ma siete sicuri che quelle foto faranno la stessa impressione sull’impiegato della banca addetto al prestito che avete richiesto o sul selezionatore del personale dell’azienda cui avete mandato il curriculum?
Anche quando semplicemente si scrive sulle pagine del web (ad esempio si invia una mail a qualche rubrica oppure si fornisce qualche consiglio su un forum), secondo me è meglio non utilizzare il vero nome e cognome, bensì piuttosto uno pseudonimo. Da un semplice consiglio da noi fornito per puro spirito caritatevole infatti un eventuale sciagurato può risalire a qualche nostro dato personale (se forniamoun consiglio su un sito specializzato in cure per il mal di schiena, implicitamente ammettiamo di visitare quel sito e quindi indirettamente ammettiamo di soffrire di mal di schiena)
o addirittura un semplice consiglio fornito da noi su un argomento potrebbe poi indurre chi lo legge a formarsi specifiche opinioni su questioni che ci riguardano.

. Faccio degli esempi:
- Soffriamo di mal di schiena e per questo motivo abbiamo l’abitudine di frequentare forum specializzati sull’argomento. Un giorno sul forum ci imbattiamo in un tizio che soffre del nostro stesso malanno e animati da spirito caritatevole gli postiamo un consiglio. Passa tempo. Cambiamo stile di vita e abitudini, perciò il mal di schiena non ci affligge più come una volta. Ci dimentichiamo persino dell’esistenza del forum. Un giorno decidiamo di chiedere una polizza per malattia. Come ormai è prassi, l’impiegato della società di assicurazioni addetto all’erogazione della polizza, fa un giretto su internet per vedere cosa il web dice di noi, e un motore di ricerca fa emergere proprio quel vecchio post di quel forum.
Con quel post ammettete di soffrire di una patologia dolorosa per voi ma, soprattutto, costosa, per la compagnia assicurative. Un post che vi costa…una polizza per malattia!
- Siamo in buona salute ma ci piace frequentare forum in cui si parla di medicina, cure e malattie. Un giorno in uno di questi forum ci imbattiamo in un povero cristo che dice di soffrire di una malattia cronica che gli provoca forti mal di schiena. Poiché guardacaso ci soffriva anche nostra nonna, animati da spirito caritatevole, postiamo sul forum un consiglio, esprimendoci sull’argomento con la padronanza che ci deriva dall’esperienza vissuta da nostra nonna. Passa del tempo. decidete di stipulare una polizza per malattia. Come ormai è prassi, l’impiegato della società di assicurazioni addetto all’erogazione della polizza, fa un giretto su internet per vedere cosa il web dice di noi, e un motore di ricerca fa emergere quel vostro vecchio post in cui parlavate con tanta padronanza ed esperienza di mal di schiena in relazione a una malattia cronica o degenerativa. Il vostro consiglio spassionato potrebbe costarvi la mancata concessione della polizza. Avete infatti dimostrato di soffrire di una patologia dolorosa per voi e, soprattutto, costosa, per le compagnie assicurative. Hai voglia poi a convincere la compagnia che voi godete di una salute di ferro e che a soffrire di mal di schiena in modo cronico non siete voi ma vostra nonna!
- Soffriamo di mal di schiena, nulla di chè per fortuna ma quel tanto che basta per indurci a frequentare forum specializzati sull’argomento. Un giorno sul forum ci imbattiamo in un tizio che soffre del nostro stesso malanno ma in modo cronico e degenerativo. Animati da spirito caritatevole gli postiamo un consiglio. Passa tempo. Decidiamo di chiedere una polizza per malattia. Come ormai è prassi, l’impiegato della società di assicurazioni addetto all’erogazione della polizza, fa un giretto su internet per vedere cosa il web dice di noi, e un motore di ricerca fa emergere quel vostro vecchio post a quel povero cristo in relazione a una malattia cronica o degenerativa. Il vostro consiglio spassionato potrebbe costarvi la mancata concessione della polizza. Avete infatti dimostrato di soffrire di una patologia dolorosa per voi e, soprattutto, costosa, per le compagnie assicurative. Hai voglia poi a convincere la compagnia che a soffrire di mal di schiena in modo cronico e degenartivo non siete voi ma quel povero cristo a cui avete postato